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Caserta, Caserta, Italy
Avvocato presso l'Ordine di Santa Maria C.V. - Conciliatore presso la Camera di Commercio di Caserta, la Camera di Conciliazione dell'Ordine degli Avvocati di S. Maria C.V., presso l'Organismo ME.DIA.R.E. -

martedì 26 agosto 2014

Approvazione del regolamento che disciplina l'iscrizione alla Cassa Forense.


Lo scorso 07 Agosto è stata approvata la delibera n. 20 adottata dal Comitato dei delegati della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza Forense, in data 20 giugno 2014, con la quale è stato adottato il nuovo testo del "Regolamento ex art. 21, commi 8 e 9 della legge n. 247/2012" , ovvero la cd. riforma forense.





In particolare viene regolamentato l'iscrizione obbligatoria alla Cassa Forense ed introdotta una nuova disciplina in merito alla contribuzione minima obbligatoria a decorrere dall’anno 2014, in sintesi la normativa prevede:
- l’iscrizione d'ufficio alla Cassa con delibera della Giunta Esecutiva a seguito di comunicazione di avvenuta iscrizione all'Albo da parte del Consiglio dell'Ordine;
- la possibilità, in sede di prima iscrizione, di estendere, su base volontaria, l'iscrizione alla Cassa a tutti gli anni di pratica professionale, con o senza abilitazione, e all'anno 2013;
- le agevolazioni previste dagli artt. 7 e 9 in materia di contributi minimi dovuti e di modalità di pagamento degli stessi per i primi anni di iscrizione alla Cassa;
- le agevolazioni previste dall'art. 10 in materia di esoneri temporanei del versamento dei contributi minimi per le fattispecie individuate dal comma 7 dell'art. 21 della L.247/2012;
- il regime transitorio previsto per gli avvocati che, all'entrata in vigore del Regolamento, non sono ancora iscritti alla Cassa.
Il Regolamento, riguarda anche i professionisti che hanno il titolo di avvocato ma svolgono altre attività: i commercialisti come i consulenti del lavoro non potranno più scegliere tra una cassa o l'altra ma manterranno la doppia iscrizione versando a ciascun istituto i relativi redditi.

Con una nota il presidente della Cassa Forense, Nunzio Luciano, informa che a brevissimo partiranno le lettere per chiedere di esercitare l'opzione prevista, «Chi non vuole entrare avrà 90 giorni per comunicarci l'intenzione di cancellarsi anche dall'albo in assenza procederemo con l'iscrizione d'ufficio. Naturalmente faremo della verifiche per appurare che la rinuncia all'albo ci sia stata. Procederemo poi a recuperare i crediti per chi pur iscritto alla cassa non verserà i contributi».
Il Regolamento non è più destinato, come era previsto in origine, agli avvocati che non hanno raggiunto i 35 anni, e prevede un pagamento di € 700 all'anno come contributo soggettivo, anziché di € 2.800. Chi vuole può coprire anche l'anno 2013. Il trattamento previdenziale sarà ridotto in proporzione a quanto versato, restando ferma una copertura totale nei casi di malattia grave o di calamità, eccezioni in cui può scattare anche l'esenzione di un anno.
Nonostante la riforma preveda il trattamento agevolato per determinate categorie, la protesta continua da parte di alcune associazioni ed iscritti, i quali continuano a commentare negativamente la riforma, la quale dovrebbe comunque comportare numerose cancellazioni.
La presidente dell'Associazione Nazionale Giovani Avvocati Nicoletta Giorgi «Certamente con l'adozione del Regolamento si è dimostrata una sensibilità a investire sul futuro dei giovani tuttavia è necessario che chi rappresenta l'avvocatura, oggi più di ieri, crei le condizioni per trovare nuovi spazi di mercato. Se da una parte è augurabile che l'iscrizione d'ufficio serva a far uscire di scena chi nella vita fa altro, non nascondo che c'è anche il timore che siano costretti a fare un passo indietro anche i giovani che non riescono a pagare neppure cifre così ridotte. Il 19 settembre - informa la presidente dell'Aiga - avremo un incontro con la Cassa per discutere sui contenuti del regolamento assistenza che stanno predisponendo».

Per il Presidente Nunzio Luciano «I 50mila che verranno da noi sono iscritti alla gestione separata dell'Inps e pagano o dovrebbero pagare cifre superiori, senza avere l'assistenza che noi saremo in grado di fornire, oltre ai supporti per svolgere la professione. Certo, chi voleva fare l'avvocato sottobanco, non potrà farlo più. Sono molti ad esempio gli iscritti all'Albo che fanno gli insegnanti pur facendo cinque o sei cause l'anno, senza versare alla Cassa. Chi teme la scrematura deve sapere che, se fosse passata la linea, proposta da una minoranza dell'avvocatura, di applicare una contribuzione più elevata ci sarebbe stata una falcidia. È paradossale che a lamentarsi siano proprio i maggiori beneficiati. Con l'obbligo dell'iscrizione contestuale Albo-Cassa non abbiamo fatto altro che allinearci alle altre professioni.»

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