MEDIAZIONE OBBLIGATORIA Decisione della Consulta del 24.10.2012.
Con
il comunicato stampa del 24.10.2012 la Consulta ha accolto la questione di
legittimità costituzionale sollevata dal TAR della Regione Lazio per quanto
riguarda l'obbligatorietà del procedimento di mediazione civile. L’illegittimità viene rilevata per eccesso di
delega legislativa del d.lgs. del 4
marzo 2010, n. 28 per il carattere obbligatorio della mediazione prevista per alcune materie.
Quello che doveva essere nelle intenzioni dei
promotori della legge, introdotta nel 2010 dal Ministro della Giustizia Alfano,
è un nuovo sistema introdotto nel nostro ordinamento giudiziario per trovare
un’alternativa più rapida e meno costosa alle cause in tribunale, simile a
quello che esiste in molti altri paesi europei. In realtà per molti critici
della legge, il carattere di obbligatorietà della
mediazione impedisce al cittadino di andare dal giudice, ponendosi di fatto
come ostacolo all’accesso diretto alla giustizia.
Ad
oggi gli organismi di mediazione riconosciuti dal Ministero della Giustizia sono 948,
gli enti formatori accreditati 365 ed i mediatori abilitati circa 40 mila.
In attesa delle motivazioni della sentenza si riportano
di seguito i primi commenti alla decisione:
Paola Severino, ministro della Giustizia, dichiara: "stavamo già
ragionando sulla mediazione con gli avvocati, gli istituto funzionano nel
tempo, con la pratica, e questo stava iniziando a funzionare. Rimane comunque
quella facoltativa, vorrà dire che punteremo sugli incentivi";
il Consiglio Nazionale
Forense sottolinea che la previsione del passaggio obbligatorio dalla
mediazione, non solo rendeva difficoltoso l’accesso alla giustizia da parte dei
cittadini ma era una previsione anomala per un istituto che risulta più
efficace se basato sulla reale volontà delle parti;
Il presidente dell’OUA,
avv. Maurizio De Tilla "La
Consulta dà ragione all'Oua e agli Ordini e alle associazioni forensi:
l'obbligatorietà della mediazione è incostituzionale per eccesso di delega. Si
blocca così il processo di privatizzazione della giustizia civile".
Nessun commento:
Posta un commento